ABOUT
Nel 2008 durante la crisi finanziaria, che portò al fallimento di un sistema finanziario, abbiamo deciso di cambiare lavoro . Spinti dall’ onda del cambiamento che il periodo imponeva, decidiamo di seguire le nostre passione, legate al cibo. La gelateria ci piaceva da sempre e l’arte del dolce ci ha conquistato . Inizialmente da neofiti, abbiamo deciso di partire dalle basi e ci siamo inscritti alla più importante e formativa scuola la gelato University della Carpigiani . In seguito a quella esperienza e alla conoscenza di consulenti capaci , abbiamo maturato idea di visitare e provare le gelaterie più rappresentative in Italia. In seguito a questo viaggio, abbiamo raggiunto la consapevolezza di valorizzare la materia prima, quella locale del territorio. In controtendenza con l epoca del 2008 , utilizziamo un metodo tradizionale di conservazione a pozzetto. Andare in controtendenza è stata una necessità per differenziarci e un arma vincente. Decisi delle nostre idee abbiamo realizzato la Gelateria il Castello, con banco a pozzetto, panna montata realizzata in planetaria come una volta, gusti che valorizzano la materia prima di altissima qualità . I nostri cavalli di battaglia sono la ricotta e fichi caramellati, il mascarpone , il pistacchio , il Raffaello Sanzio in memoria del quinto centenario della sua morte. Oggi proponiamo un gusto che identifica più di ogni altro la Romagna, Formaggio di fossa dell’ azienda agricola Fabbri di Perticara e Fichi caramellati di Babbi. Tonalità di dolce, di caramello e di salato esaltano un gelato al formaggio.
Diceva il pittore informale Claudio Verna: “mi piacerebbe che davanti ai miei quadri ci fosse sempre una sedia”. Aggiungiamo che davanti a qualsiasi opera di autentica personalità ci dovrebbe essere, almeno metaforicamente, una sedia che induca a un ascolto attento, né veloce né superficiale.
Il gelato del riminese Marco Ottaviani merita eccome l’accostamento con le cose belle e uniche del grande albero dello scibile, meraviglia che andrebbe apprezzata con tutta la parsimonia e l’attenzione necessarie, benché non sia facile resistere al consumo compulsivo, istintivo e talvolta distratto del miglior gelato di tutta la città, tra i migliori della regione, tra i più buoni dell’Italia tutta.
Nel regno di Marco, davvero a due passi (proprio due) dal Castello di Rimini, c’è un gelato che è una rivelazione di armonia, di equilibrio, di definizione; gelato in grado di esaltare il concetto di artigianalità fino a sfiorare l’unicità dell’arte, un’arte cremosa, consolatoria, golosa appunto.
Un gelato, quello di Re Marco, che si deve alla tecnica, certo; e alla scelta di buoni prodotti sul mercato. Eppure la differenza tra questo gelato, un capolavoro, e altri gelati di fattura più consueta, arriva da più vicino a noi e ha a che fare con le qualità umane: la curiosità, la sperimentazione, l’ambizione, l’istinto, il talento, il cuore. Il gelato è un’opera semplice, un’opera pop, ci mancherebbe altro, ma troppe volte la semplicità viene banalizzata da ricette scontate e seriali, da un approccio pigro e riducibile alla logica della replicazione industriale, con il protocollo che prende il posto della sensibilità umana.
Il gelato di Marco è invece realmente, umanamente, artisticamente artigiano, perché non è ottenuto da automatismi ripetuti all’infinito; non è il frutto prevedibile di ricette preconfezionate, ma origina da un vero amore nei confronti dell’unicità, della bellezza, della meraviglia.
Ci senti il buono delle cose fatte secondo un’interpretazione personale; ci senti il buon gusto per i dettagli; ci senti la fragranza di chi sorveglia ogni gelato ora dopo ora, nel segno di un pensiero, di un’idea; ci senti le esperienze, i tentativi, i fallimenti, le intuizioni, la vita.
Francesco Falcone
CAKES
CONTACT